Una silente, asettica "figuratività" scorre nell'incorporea pittura; nelle pur caute, meditate immagini grafiche di Willy Pontin. Sogni vissuti nei pulsanti frammenti di una fantasiosa natura, nei più realistici aspetti di vita quotidiana, come nelle magiche diafane architetture dell'amata "Venezia" o nella presenza di caste nudità di rivisitare eleganze di un non dimenticato "Liberty". Nessuna esclusione oggettiva ed un comporsi - anche come "quadro nel quadro" - di fiori, maschere, voli di gabbiani avvolti da luminosità e chiarori d'intatta, sapiente metrica tonale. Forme senza alcun peso, limpide geometrie immerse, da Willy Pontin, nei memori diaframmi di un'accorata nostalgia. Le immagini che nell'intensa, parallela attività incisoria dell'artista pur estendendosi tra gli orizzonti di un affascinante "giornale di viaggio" - torri, vegetazioni, lontananti cattedrali - mantengono vive le trasparenti atmosfere, le autonome scelte di appartati e lirici colloqui.
Luciano Bertacchini
“Da Asiago a Venezia”
“Diario d'Artista”
“Incanto Asolano”
“Incanto Lagunare”
“Tra realtà e simbolismo”